Nell’ambito delle attività organizzate dalla Direzione Musei Statali della città di Roma per celebrare il Giorno della Memoria, la Direzione del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo presenta al pubblico l’opera dell’artista Bruno Canova: 1938 dal ciclo L’arte della guerra.
Bruno Canova, internato in un lager tedesco nel 1944 come partigiano, è un testimone che ha scelto di usare il linguaggio delle arti visive per contribuire al grande mosaico collettivo della memoria, alla volontà e alla necessità di continuare a trasmettere alle generazioni future il ricordo dell’orrore della Shoah e della cancellazione violenta di tutti gli avversari del regime nazista.
Per dare la propria testimonianza sulla tragedia in cui è stato coinvolto e sulle atrocità a cui è sopravvissuto, affinché non si ripetessero e non venissero dimenticate, Bruno Canova, con grande impegno civile, ha lavorato dalla fine degli anni Sessanta alla sua scomparsa, avvenuta nel 2012, alla grande mostra L’arte della guerra, dedicata alle crudeltà delle guerre di tutti tempi. La mostra ha toccato moltissime città italiane, in un progetto articolato dove hanno un’importanza particolare le opere dedicate alle Leggi Razziali, alla persecuzione degli ebrei e alla Shoah.
In questi lavori Canova unisce la sua formazione di avanguardia (legata alla grafica di Albe Steiner, Max Huber e alla fotografia di Luigi Veronesi) a una personale rielaborazione del collage futurista e dadaista e alla sua vocazione iconica di disegnatore e pittore. Queste opere, frutto di lunghe ricerche storiche, utilizzano manifesti, ritagli di giornale e documenti originali inseriti nel corpo dell’opera, elementi verbovisivi, campiture quasi informali, disegni e parti dipinte
Nel ciclo L’arte della guerra Canova ha lavorato parallelamente a un libro e a dei dipinti dove talvolta compaiono gli stessi elementi documentari, utilizzati sia nelle pagine del volume che all’interno dei dipinti, attraverso modi compositivi diversi, ma con la stessa volontà di dare una testimonianza il più possibile oggettiva e rigorosa degli eventi storici trattati.
Il risultato è di grande forza espressiva e di dolente partecipazione, legata indubbiamente alla sua esperienza diretta, dove i simboli non restano sospesi come fredde evocazioni ma diventano elementi strutturali della potenza drammatica di opere colme di una intensa e sofferta capacità di testimoniare ed evocare fatti e cose talmente spaventosi da giungere alla soglia dell’indicibile.
Nella pagina del libro dedicata all’emanazione delle Leggi Razziali del 1938 in Italia e ai loro effetti nelle scuole e nelle università, compaiono per esempio gli stessi ritagli delle prime pagine dei quotidiani Il Messaggero e Il Corriere della Sera utilizzati poi nell’opera 1938.
Nel quadro 1938, realizzato nel 1973, infatti, lo sciagurato e tragico esito finale dell’emanazione delle Leggi Razziali che colpivano studenti e professori ebrei si chiarisce non solo nella grande stella gialla che campeggia nell’opera, ma ancora più intensamente nel filo spinato, evidente allusione ai campi di sterminio, che l’artista ha accennato con la matita sulla destra del quadro, mentre i fogli di studi di calligrafia di bambini incollati al supporto aumentano lo stridore dolente della denuncia del razzismo italiano e delle sue terribili conseguenze.
L’opera, in mostra al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo fino al 19 febbraio, verrà presentata da Mariastella Margozzi, Direttrice del Monumento e dei Musei Statali della città di Roma, e dal professor Lorenzo Canova, storico e critico d’arte, figlio dell’artista Bruno Canova, che ha generosamente messo a disposizione il dipinto.
La Direzione del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo
per celebrare il Giorno della Memoria
presenta al pubblico l’opera di
Bruno Canova
1938
dal ciclo L’arte della guerra
Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, 26 gennaio 2023 ore 11.00
Sala della Biblioteca