Il programma di ORCHESTICA VARIATION, progetto dedicato a Jia Ruskaja e alle sue innovazioni coreutiche promosso dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza con il sostegno del Ministero della Cultura – FUS, prosegue con JIA RUSKAJA Danzò e piacque. Costumi, fotografie, documenti (1921 – 1940), una mostra nata grazie alla collaborazione con la Direzione Musei Statali Città di Roma, sotto l’egida della dirigente dott.ssa Mariastella Margozzi.
Il progetto espositivo è curato dallo stilista e costumista Giuseppe Tramontano che da sempre ha spaziato dalla danza alla fiction, dal teatro al cinema in un crescendo di creatività e di invenzione. Ad ospitare l’iniziativa, il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX (via Boncompagni 18 – Roma), edificio in stile barocchetto romano donato allo Stato Italiano dalla principessa Blanceflor de Bildt Boncompagni che accoglie oggi numerosi lasciti privati in grado di rievocare il vivace clima culturale dei primi decenni del Novecento, tra cui una collezione di abiti realizzati da celebri stilisti e importanti sartorie che illustrano l’evoluzione della moda italiana del secolo scorso.
JIA RUSKAJA Danzò e piacque, nata da un’idea di Chiara Zoppolato, per la parte artistica, e Daniele Cipriani che si occupa della direzione generale, inaugura giovedì 16 dicembre, a partire dalle h 16:30, e sarà aperta al pubblico per 4 mesi (fino al 20.03.2022). Durante l’opening, sarà presentato al pubblico SECRET D’OR – Omaggio a Jia Ruskaja, lavoro del coreografo Michele Pogliani già andato in scena in prima nazionale al RUSKAJA’S DAY (giornata di studio, ricordi e danze realizzata lo scorso 12 dicembre nella splendida cornice del Teatro di Villa Torlonia) e nato per celebrare la donna che ha rivoluzionato l’arte coreutica del nostro Paese e quel «modo di essere» in grado di coniugare metodo, innovazione e autenticità.
La mostra, patrocinata anche da Confcommercio Imprese per l’Italia – Terziario Donna Roma, propone un inedito e affascinante racconto per abiti di scena indossati dalla stessa Jia Ruskaja o fatti realizzare per le sue produzioni, ma anche documenti storici esposti per la prima volta appartenenti all’archivio storico della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza.
Vesti, tuniche, corsetti e gonne della prima produzione artistica della Ruskaja, oltre a libri, programmi di sala, bozzetti, scritti e immagini in bianco e nero saranno i protagonisti di questo seducente viaggio in grado di ripercorre le tappe principali di un periodo di grande fermento artistico, talora in grado di rievocare anche il mito della classicità, i cui codici e valori estetici si ritrovano nell’Orchestica.
Un percorso che, per la prima volta, porterà alla luce i tanti aspetti e le innumerevoli esperienze vissute da Jia Ruskaja, una donna all’avanguardia e che ben rappresenta un più moderno empowerment al femminile, caratterizzato da quella propulsione che risalta risorse e capacità e che distingue donne particolarmente valorose e innovative.
La mostra si articola in un percorso espositivo di abiti di scena realizzati dal 1935 al 1939, di cui Ruskaja è stata coreografa, nonché costumista, vere e proprie opere d’arte ideate insieme alla sua disegnatrice personale Eugenia Rossi. I costumi storici selezionati, tutti confezionati da celebri sartorie, come Palmer, Werther, Idarella, note soprattutto in ambiente teatrale, sono stati analizzati e descritti analiticamente attraverso una ricerca scientifica condotta nell’archivio storico della Fondazione da Gianluca Bocchino, attraverso cui è stato possibile ritrovare tutto il materiale documentale per la ricostruzione dello spettacolo di riferimento. La contestualizzazione storica di ciascuna realizzazione, frutto di un’analisi che va dalla sua prima idea creativa sino alla realizzazione materiale, ha reso possibile un vero e proprio storytelling del singolo brano coreografico.
A corredo della mostra sono esposti i bozzetti che rivelano la cura e la sapienza con cui Ruskaja ha dato forma alle sue creazioni coreutiche, oltre ai programmi di sala, che descrivono l’attività della scuola ruskajana. Dalla collezione fotografica sono in mostra immagini delle danzatrici che hanno indossato quegli abiti durante gli spettacoli e una selezione di fotografie di Jia Ruskaja, i cui scatti più celebri portano la firma di Anton Giulio Bragaglia e Ghitta Carell, che ripercorrono la sua vita artistica di danzatrice e coreografa.
I visitatori saranno condotti in un vero e proprio percorso, fortemente immersivo, in cui ogni abito o elemento a lei collegato è esposto come un’autentica opera in grado di raccontare infinite storie.
“Le danze della Ruskaja esprimono attraverso la potenza del linguaggio plastico ogni più profondo stato d’animo. Nitide nel disegno, immediate nell’espressione, le danze appartengono ad un’arte serena, squisitamente mediterranea”.
Dal programma di sala Concerto di Danza, Maggio Musicale Fiorentino, 1935
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