Il 21 aprile del 753 a.C. si narra che Romolo, il primo Re e fondatore di Roma, figlio della vestale Rea Silvia e del dio Marte, abbia con un aratro tracciato i confini sacri del Pomerium fondando la città Eterna. I romani hanno cominciato a contare il tempo da questa data, con la locuzione “Ab Urbe Condita”, “dalla fondazione della Città”.
Tra il 27 e il 25 a.C. venne costruito, dove la tradizione vuole che il fondatore di Roma sia asceso al cielo, il primo Pantheon.
Ma questa data, Il 21 aprile, coincide con un’altra eccezionale ricorrenza che collega direttamente la fondazione della città e la costruzione del tempio circolare: ogni anno, da oltre duemila anni avviene nel tempio, uno spettacolo solare unico. La Rotonda si comporta da perfetta meridiana sferica e dall’oculus, un fascio di luce “disegna” all’interno dell’aula l’avvicendarsi delle stagioni e ogni 21 di aprile a mezzogiorno (ora solare) illumina in pieno il portale d’ingresso, con un angolo di 60°. A quell’ora esatta in quello stesso giorno, racconta la leggenda, Augusto per il quale il genero e amico Marco Vipsanio Agrippa aveva fatto costruire e dedicato il Pantheon, varcava la soglia del Tempio e tutto il suo corpo restava immerso nella luce di un rito solare, in un continuo dialogo con il cielo, lasciando in penombra il resto della struttura.
Il 13 maggio del 609 d.C., il tempio pagano veniva poi convertito al culto cristiano come Basilica di Santa Maria ad Martyres, in seguito alla donazione dell’edificio a Papa Bonifacio IV da parte dell’imperatore bizantino Foca. Grazie a questa ultima trasformazione la struttura del Pantheon è giunta a noi in eccezionale stato di conservazione, offrendosi come scuola per generazioni di artisti.
In occasione della ricorrenza di questa data speciale per la città, che proprio al Pantheon rinnova il mistero di una storia sospesa tra realtà e leggenda, quest’anno la Direzione Musei statali della città di Roma e la Direzione del Pantheon intendono festeggiare con il coro della Insigne Cappella Musicale di Santa Maria ad Martyres, la duplice natura laica e religiosa di questo eccezionale luogo della cultura.
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