All’interno degli spazi espositivi del Museo Boncompagni Ludovisi si snoda un racconto di storia della moda tra abiti, gioielli e ritratti dipinti, molti dei quali sottolineano lo stretto legame iconico tra gioiello e moda. Il tema prevalentemente affrontato nei dipinti è quello del “ritratto” (al femminile), il cui significato etimologico, storico letterario e sociale, è accompagnato da molte variazioni dai presupposti culturali e dalle destinazioni, che hanno sostenuto fin dall’antichità e lungo i secoli, dalle funzioni e dai contenuti di ampio respiro culturale. I gioielli in questi dipinti identificano il carattere e la personalità del personaggio ritratto, definendone lo stato sociale, come è tradizione fin dall’antichità.
L’iter espositivo mette in luce gli elementi cruciali nella storia del gioiello come elemento determinante nel riconoscimento della figura ritratta, status symbol di un amore eterno (Philip Laszlo, Alice Blanceflor de Bildt, 1925), elemento accessorio porta fortuna (Giovanni Vagnetti, Fattoressa di Anghiari, 1935 e Marcella Caja, La Ciociara, 1937), rappresentazione sia di bellezza sia di magia legato al significato intrinseco delle pietre preziose e delle perle (Cipriano Efisio Oppo, Ritratto della fidanzata, 1920; Giacomo Balla, La Bionbruna, 1926). Esemplari sono i gioielli e i monili esposti che concretamente trattano l’evoluzione della tecnica e della moda: i collier e i bracciali, anche le catene di materiale non pregiato, di stile americano che rimandano al momento di protesta degli anni Sessanta, in cui i gioielli costituivano un emblema di ribellione proprio nel loro essere antiestetici. Significativo è l’uso elegante e raffinato di materiali alternativi all’oro (i bracciali di finte perle in vetro e fiori di stoffa e cera). Infine di raro pregio sono le sperimentazioni tecnologiche ed esecutive anni Settanta di Alberto Giorgi e Umberto Mastroianni, o ancora il revival dell’orientalismo con il pendente a forma di croce con ametista.
La storia del gioiello al Museo si conclude con il Libro d’artista di Joseph Pace, Flowers#2, 2010, (carta, cartone ritagliati, pigmenti dorato, bijoux, lamina dorata), gioiello teosofico, tra amuleto e simbolo esistenziale, concludendo o meglio riaprendo alle prospettive dei gioielli moderni tra lusso dei brand e serialità di marca.
Il percorso museale è curato da Matilde Amaturo con Valentina Filamingo.
Durata: 24 settembre – 30 ottobre 2022
dal martedì alla domenica, ore 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)
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Museo Boncompagni Ludovisi
Via Boncompagni, 18
00187 Roma, Italia
Tel. +39 06 42824074