Ernestina e Olga. Artiste protagoniste del Novecento

La Casa Museo Boncompagni Ludovisi per celebrare il Giorno della Memoria presenta un itinerario didattico di approfondimento su due artiste di famiglia ebraica. La prima Erna Dem (Ernestina Davidoff Wolfson nata a Kiev nel 1889), deceduta nel 1942 nel campo di concentramento di Auschwitz, è presente al museo con un significativo Autoritratto in ceramica smaltata. Pittrice e ceramista apprezzata aveva collaborato con la manifattura di Sèvres, vive ed espone nei Salon a Parigi negli Anni Venti e Trenta del Novecento. La seconda artista è Olga Modigliani (nata a Roma nel 1879, di famiglia ebraica romana) produttrice di ceramiche, di gusto animalier ricercata per le sperimentazioni tecniche sul vasellame attiva nel Novecento in ambito del Modernismo. Tra l’ottobre 1943 e il giugno 1944 dovette lasciare la propria abitazione insieme alla sorella per sfuggire alle persecuzioni razziali, trovando rifugio prima presso un’amica e poi in un convento vicino Roma. Il percorso sarà visibile dal 26 gennaio al 2 febbraio. Per l’occasione la Casa Museo propone al pubblico due visite guidate: 28 gennaio ore 11.00 30 gennaio ore 11.00 (max 15 persone a visita – prenotazione via mail dms-rm.museoboncompagni@cultura.gov.it)
TRADIZIONE E INNOVAZIONE. L’arte della ceramica Mileto

Delicati oggetti in porcellana che testimoniano il lungo percorso ceramico di Agatina Librando Mileto e dell’attività da lei fondata insieme alle figlie Anna Aloisa e Angela Francesca nel 1981 sono i protagonisti dell’esposizione TRADIZIONE E INNOVAZIONE. L’arte della ceramica Mileto presso la Casa Museo Boncompagni Ludovisi, diretta da Matilde Amaturo e afferente all’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei Nazionali della città di Roma. La mostra è a cura di Matilde Amaturo, Anna Aloisa Mileto e Beatrice Savelloni e sarà aperta al pubblico dal 28 gennaio al 2 marzo 2025. Le opere della Manifattura L’Arte della Ceramica Mileto, tuttora attiva, trovano una congeniale collocazione negli ambienti al piano nobile del villino Boncompagni Ludovisi dialogando tanto con le collezioni ceramiche storiche della principessa Alice Blanceflor de Bildt lasciate in eredità allo stato italiano quanto con le produzioni ceramiche contemporanee frutto dal 1995 di donazioni e acquisizioni museali. Questa mostra, perciò, si colloca in un percorso di valorizzazione sia delle collezioni della Casa Museo, sia delle produzioni di ceramiche dell’Italia centrale, offrendo un panorama estremamente interessante di un ambito significativo della produzione di arte decorativa italiana del XX secolo e rispondendo pienamente alla missione istituzionale della Casa Museo Boncompagni Ludovisi. Attraverso l’esposizione di opere che vanno dagli esordi della decoratrice Agatina Librando Mileto, negli anni Quaranta del Novecento in Danimarca, alla produzione attuale, sarà possibile per il pubblico conoscere una storia di successo manifatturiero tutto al femminile viaggiando in tempi e luoghi lontani. I viaggi percorribili sono molteplici: quello verso la tradizione, per riscoprire le origini delle grandi Manifatture europee settecentesche, quello verso l’Oriente, in Persia, in India e nelle più distanti Cina e Giappone, e ancora un altro nella storia dell’arte italiana, attraverso lo studio dei grandi maestri del Rinascimento. La decoratrice, a partire da queste suggestioni, con grande maestria, Agatina costruisce un’enciclopedia in miniatura dipinta a terzo fuoco in chiave personale innovativa. La mostra rivela il complesso lavoro artigiano che si nasconde dietro i manufatti ceramici e celebra la continuità del perseguimento di una passione, quella per l’arte ceramica, della famiglia Mileto. La mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso alla casa museo. LA MOSTRA E’ STATA PROROGATA FINO AL 9 MARZO. Comunicato stampa Il 2 marzo alle ore 16.30 si terrà il finissage della mostra TRADIZIONE E INNOVAZIONE. L’ARTE DELLA CERAMICA MILETO con il sottofondo musicale a cura di Chiara De Angelis (violino) e Lorenzo Pezzopane (chitarra). Programma: Variazioni sul tema Greensleeves arr. Erwin Schaller Ferdinando Carulli (1770 – 1841) Duetto op. 4 Mauro Giuliani (1781 – 1829) duetto op. 77 Granados (1867 – 1916) danza spagnola n. 2 Béla Bartòk (1881 – 1945) 3 danze popolari rumene Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) aria sulla quarta corda Ingresso gratuito (la giornata coincide con la domenica al museo di marzo).
WOO KUKWON. Il black humor delle fiabe

Dal 25 gennaio al 2 marzo la Casa Museo Hendrik Christian Andersen diretta da Maria Giuseppina Di Monte e afferente all’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei Nazionali della città di Roma ospiterà la personale di WOO KUKWON. Il black humor delle fiabe. L’esposizione, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Giuliana Benassi, è realizzata in collaborazione con l’Istituto Culturale Coreano e con l’Ambasciata della Repubblica di Corea. La mostra dell’artista Woo Kukwon si collega idealmente alla precedente realizzata alla Casa Museo Hendrik Andersen nel mese di giugno 2024 dal titolo “In viaggio da 140 anni” per celebrare l’anniversario dei rapporti diplomatici fra l’Italia e la Repubblica di Corea. Le sale del museo ospitano ora le opere di Woo Kukwon artista nato e residente a Seoul ma molto attivo a livello internazionale. Gli oli su tela sono ispirate alle favole di Hans Christian Andersen, reinterpretate in chiave orientale e ambientate negli scenari fantastici e onirici dell’Estremo Oriente. La co-curatrice della mostra, Maria Giuseppina Di Monte afferma: “In questa mostra la liaison con la collezione museale è rappresentata proprio dal racconto fiabesco, dalla narrazione per immagini che Wookukwon utilizza per le sue tele, restituendoci una visione stilizzata, talora persino illustrativa, di quell’Oriente che noi Occidentali conosciamo quasi unicamente grazie alle ben note opere del giapponese Hokusai, in particolare le famose “Trentasei Vedute del Monte Fuji” realizzate fra il 1830 e il 1833. Al famoso artista giapponese Wookukwon evidentemente guarda accentuandone gli aspetti fiabeschi e poetici, capaci di consegnarci un’atmosfera onirica di quell’Estremo Oriente magico e lontano in cui la simbologia dell’acqua, degli alberi e delle montagne assume un valore paradigmatico.” Le rappresentazioni di Woo Kukwon, ispirate dalle favole di Hans Christian Andersen, omonimo del nostro Hendrik Christian, sebbene molto diverse formalmente, sono tuttavia riconducibili a quell’aspetto specifico della fiaba la cui trama, raccontata con toni talora leggeri e comunque generalmente sintetici, ha sempre un’acme nonché una struttura icastica che la connota, permettendo subito di cogliere il messaggio nella sua essenzialità quasi dogmatica. I motivi che hanno spinto ad organizzare questa mostra, che vede ancora una volta il coinvolgimento istituzionale dell’Ambasciata di Corea a Roma e dell’Istituto Coreano di Cultura, sono in prima battuta non così evidenti ma ad una più attenta analisi si comprende come la lettura delle fiabe di Hans Christian abbia contribuito ad influenzare Hendrik Andersen che, come suo fratello Andreas e sua cognata Olivia, amava dilettarsi nell’illustrazione di fiabe nei suoi piccoli e preziosi taccuini di viaggio e di appunti. La favola, in particolare quella illustrata, che affonda le proprie radici in un glorioso passato, ha sempre avvinto Hendrik, ma anche Olivia e Andreas che hanno dedicato particolare attenzione a questo singolare medium che condensa scrittura (poesia) e immagine offrendo nei molti sketches e disegni presenti in collezione uno sguardo critico e riflessivo sulla società e costumi del tempo. In questo immaginario collettivo s’inserisce la ricerca di Woo Kukwon che rielabora il contenuto fiabesco per trasformarlo nel suo personale linguaggio introducendoci in una dimensione altra, fantastica e sognante, distante per molti versi dalla nostra tradizione ma altrettanto universale e affascinante. La mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso alla Casa Museo. Comunicato stampa