“Hendrik Christian Andersen. Una biografia italo-americana” – Prorogata al 20 ottobre 2023
Si è aperta al pubblico in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2022 l’esposizione Hendrik Christian Andersen. Una biografia italo-americana al Museo Hendrik Christian Andersen. Il nuovo allestimento, curato da Maria Giuseppina di Monte con Valentina Filamingo, resterà aperto fino al 5 marzo 2023 ripercorrendo il viaggio italiano di Hendrik Christian Andersen e la scelta di Villa Helene a Roma come sua stabile dimora dal 1925 circa al 1940, data della morte dell’artista. Il percorso espositivo si divide in quattro sezioni, ognuna delle quali rappresenta una tappa o un aspetto della vita degli Andersen, famiglia di artisti originaria della Norvegia, emigrata presto negli Stati Uniti e stabilitasi infine a Roma. Sulla base delle foto d’archivio è stato possibile ricostruire l’interno del primo piano dello studio-abitazione, oggetto della prima sezione della mostra “Andersen e la sua dimora” che introduce il visitatore nella casa museo ovvero negli ambienti del piano nobile abitato dalla famiglia e filologicamente riallestito con arredi, suppellettili, dipinti e sculture originali così come si presentava all’epoca in cui la famiglia risiedeva a Roma. La seconda sezione intitolata “La grande utopia” presenta progetti, disegni e fotografie del Centro Mondiale di Comunicazione che Hendrik non vide mai realizzato ma di cui oggi molto è visibile all’interno del suo atelier, nonché del progetto relativo al Museo di scultura all’aperto che avrebbe dovuto essere collocato a Valle Giulia e non fu mai eseguito. In un’apposita vetrina è esposto il volume del “World Centre of Communication”, edito a Parigi nel 1913 a cura di Hendrik Andersen e Ernest Hébrard. Nella terza sezione “Gli affetti” è ospitata una selezione di dipinti e sculture che rappresentano i membri della famiglia, il fratello Andreas, la modella nonché sorella adottiva Lucia Lice, la mamma Helene, il fratello minore Arthur e soprattutto l’adorata cognata Olivia Cushing e suo fratello Howard. L’ultima sezione “La cerchia di amici” è infine dedicata al gruppo di amici che frequentavano casa Andersen e condividevano le idee e le aspirazioni dell’artista. Intellettuali, artisti, filantropi, giornalisti con i quali Hendrik e la famiglia intrattenne rapporti di amicizia e di scambio: primo fra tutti Henry James che Hendrik Andersen conobbe proprio a Roma a casa di Maud Howe, la scrittrice americana figlia di Julia Ward Howe, nota per il suo impegno pacifista e per la lotta per i diritti delle donne. Questa sezione è dedicata a mettere in luce le idee che animavano la ristretta ma affiatata cerchia, l’impeto culturale e l’impegno sociale. L’esposizione rappresenta nel complesso un’occasione per il pubblico di vedere esposti dipinti, disegni e sculture di piccolo formato, mobili e suppellettili conservati nei depositi e oggetto di un recente e accurato restauro. L’opportunità di fare un viaggio approfondito non solo nella vita dell’artista Hendrik Christian Andersen ma anche nel fervore della Roma della prima metà del XX secolo. Apertura: dal martedì alla domenica, ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00) ———– LA MOSTRA E’ STATA PROROGATA AL 30 SETTEMBRE 2023 ———– scarica il COMUNICATO STAMPA
al Museo Boncompagni Ludovisi il percorso espositivo “Il gioiello nella moda e nell’arte” – fino al 30 ottobre
All’interno degli spazi espositivi del Museo Boncompagni Ludovisi si snoda un racconto di storia della moda tra abiti, gioielli e ritratti dipinti, molti dei quali sottolineano lo stretto legame iconico tra gioiello e moda. Il tema prevalentemente affrontato nei dipinti è quello del “ritratto” (al femminile), il cui significato etimologico, storico letterario e sociale, è accompagnato da molte variazioni dai presupposti culturali e dalle destinazioni, che hanno sostenuto fin dall’antichità e lungo i secoli, dalle funzioni e dai contenuti di ampio respiro culturale. I gioielli in questi dipinti identificano il carattere e la personalità del personaggio ritratto, definendone lo stato sociale, come è tradizione fin dall’antichità. L’iter espositivo mette in luce gli elementi cruciali nella storia del gioiello come elemento determinante nel riconoscimento della figura ritratta, status symbol di un amore eterno (Philip Laszlo, Alice Blanceflor de Bildt, 1925), elemento accessorio porta fortuna (Giovanni Vagnetti, Fattoressa di Anghiari, 1935 e Marcella Caja, La Ciociara, 1937), rappresentazione sia di bellezza sia di magia legato al significato intrinseco delle pietre preziose e delle perle (Cipriano Efisio Oppo, Ritratto della fidanzata, 1920; Giacomo Balla, La Bionbruna, 1926). Esemplari sono i gioielli e i monili esposti che concretamente trattano l’evoluzione della tecnica e della moda: i collier e i bracciali, anche le catene di materiale non pregiato, di stile americano che rimandano al momento di protesta degli anni Sessanta, in cui i gioielli costituivano un emblema di ribellione proprio nel loro essere antiestetici. Significativo è l’uso elegante e raffinato di materiali alternativi all’oro (i bracciali di finte perle in vetro e fiori di stoffa e cera). Infine di raro pregio sono le sperimentazioni tecnologiche ed esecutive anni Settanta di Alberto Giorgi e Umberto Mastroianni, o ancora il revival dell’orientalismo con il pendente a forma di croce con ametista.La storia del gioiello al Museo si conclude con il Libro d’artista di Joseph Pace, Flowers#2, 2010, (carta, cartone ritagliati, pigmenti dorato, bijoux, lamina dorata), gioiello teosofico, tra amuleto e simbolo esistenziale, concludendo o meglio riaprendo alle prospettive dei gioielli moderni tra lusso dei brand e serialità di marca. Il percorso museale è curato da Matilde Amaturo con Valentina Filamingo. Durata: 24 settembre – 30 ottobre 2022dal martedì alla domenica, ore 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00) scarica il COMUNICATO STAMPA Museo Boncompagni LudovisiVia Boncompagni, 1800187 Roma, ItaliaTel. +39 06 42824074