L’ANGELO E LA LUNA. Sere di danza, circo e arti performative a Castel Sant’Angelo. 22 luglio-5 agosto 2025

Castel Sant’Angelo accoglie un ciclo straordinario di serate tra danza, circo e arti performative, un percorso che si apre alle suggestioni notturne della città eterna. Sotto il titolo “L’Angelo e la luna”, tre produzioni di forte impatto avvolgeranno il pubblico in riti, visioni e narrazioni tra storia e contemporaneità. Con questa rassegna, curata da Anna Selvi, il direttore ad interim dell’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma, Luca Mercuri, rinnova l’impegno verso un’offerta culturale aperta, diversificata e attenta al dialogo tra arte, storia e sensibilità contemporanee. Dal 22 al 24 luglio Castel Sant’Angelo ospita lo spettacolo itinerante e multisensoriale “Madonna della Farfalla”, ispirato all’omonimo dipinto di Giovan Francesco Caroto, con la direzione artistica di Daniele Cipriani, la regia di Luis Ernesto Doñas, i costumi di Roberto Capucci, le coreografie di Sergio Bernal. Un omaggio alla tradizione delle processioni popolari, con la macchina processionale disegnata dalla scenografa Alessandra Agresti. A danzare saranno lo stesso Bernal e Georgina Rose, mentre canti popolari spagnoli, sardi e siciliani verranno eseguiti dal vivo da Paz De Manuel, Eleonora Bordonaro ed Elisa Marongiu, in una scena intensamente evocativa, dove gesti, suoni e memorie collettive si fondono in un unico quadro narrativo di grande suggestione. Il percorso si completa con una composizione olfattiva di Laura Bosetti Tonatto, che dà vita a un paesaggio emotivo e multisensoriale: un’intensa alchimia tra arte, devozione e metamorfosi. Dal 30 luglio al 1° agosto è in programma un percorso artistico site specific nei luoghi più suggestivi di Castello, ideato e diretto dal drammaturgo circense Giacomo Costantini considerato uno dei massimi esponenti del circo contemporaneo in Italia. “Il Castello degli Angeli Ostinati” abbraccia le molteplici forme espressive del circo e la loro sperimentazione con la musica dal vivo, il teatro e la letteratura. Sette tappe che evocano la leggenda dell’Angelo che, anche nelle avversità, torna sempre a vigilare dall’alto del monumento. Il pubblico, accompagnato dallo stesso Costantini (Circo El Grito), dallo scrittore Wu Ming 2 (Wu Ming Foundation) e dall’attrice Clio Gaudenzi, incontrerà lungo il percorso funamboli, acrobati, maghi, musicisti e giocolieri. Le musiche eseguite dal vivo da Clio Gaudenzi (pianoforte), Giacomo Costantini (cristallofono), Valeria Sturba (voce, violino, theremin) e Giuseppe Franchellucci (violoncello, voce) permettono di attraversare secoli di storia del suono, dal Medioevo al Novecento. Protagonisti: Giulia Arcangeli, Luis Paredes, Selyna Bogino, Guenda Bournens, Andrea Farnetani e Novas. “Il Castello degli Angeli Ostinati” è un progetto finanziato dalla Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura nell’ambito del programma per la valorizzazione degli spettacoli dal vivo nei musei. Rappresenta una novità assoluta: per la prima volta, un’esperienza circense prende vita all’interno di un luogo della cultura come Castel Sant’Angelo. Infine, il 5 agosto 2025 la Sala Paolina diventa il palcoscenico della performance “Il mondo altrove: una storia notturna”, ideata da Nicola Galli. Una danza-cerimonia in cui la figura sciamanica, mascherata e vestita dallo stesso coreografo, conduce il pubblico in un viaggio iniziatico tra simboli, suoni e silenzi, attingendo a rituali dell’America del Sud e al teatro Nō giapponese, con suggestioni sonore ispirate a Giacinto Scelsi. La creazione presenta una figura sciamanica finemente adornata per condurre una cerimonia magica e senza tempo. L’azione è pensata al crepuscolo, abbracciata dalle cromie lucenti dell’oro, del ciano e del porpora, per sciogliersi in un dialogo gestuale notturno, espressione di sostegno vicendevole, dono perpetuo, comunione universale e celeste. Prodotto da TIR Danza e Stereopsis, in co-produzione con Marche Teatro / Inteatro Festival e Oriente Occidente, lo spettacolo è parte della NID Platform 2024, sviluppato durante residenze artistiche sostenute dalla rete Almagià. Il gesto poetico trasforma il tramonto romano in un’epifania danzata tra arte, storia e contemporaneità. “L’Angelo e la luna” offre al pubblico un’esperienza intensa e poliedrica, in cui danza, rito, narrazione e circo si intrecciano in perfetta sintonia con la storia e l’architettura millenaria di Castel Sant’Angelo. È un invito appassionato a vivere il monumento in una luce nuova — sotto il chiarore della luna e guidati da un angelo ostinato, che trasforma ogni performance in un rituale contemporaneo sospeso tra memoria e immaginazione. *** Calendario della rassegna Madonna della Farfallaspettacolo itinerante max 80 pax 22 luglio 2025 alle ore 21.30 23 luglio 2025 alle ore 20.00 e alle ore 21.30 24 luglio 2025 alle ore 20.00 e alle ore 21.30   Il Castello degli Angeli Ostinatispettacolo itinerante max 80 pax 30 luglio 2025 alle ore 19.45 e alle ore 21.45 31 luglio 2025 alle ore 19.45 e alle ore 21.45 1° agosto 2025 alle ore 19.45 e alle ore 21.45   Il mondo altrove: una storia notturnaspettacolo in Sala Paolina max 70 pax 5 agosto 2025 alle ore 19.00 e alle ore 21.00    In collaborazione con     Lo spettacolo Il Castello degli Angeli Ostinati è realizzato con il sostegno della       BIGLIETTI: L’ingresso agli spettacoli è consentito fino ad esaurimento dei posti disponibili ed è incluso nel costo del biglietto del Museo richiedendo, al momento dell’acquisto, la formula “museo + spettacolo”. È possibile acquistare i biglietti online al sito: https://ecm.coopculture.it/index.php?option=com_snapp&view=products&snappTemplate=template3&catalogid=DC4BA52F-38B6-C624-3EE4-019349DCB9E6&lang=it&cartSessionId= o direttamente al botteghino del Museo (Intero € 16 / Ridotto € 2 per i cittadini europei tra i 18 ed i 25 anni / Gratuità di legge) Per info:Coop Culture+39 06 39967100info@coopculture.it Nelle serate di apertura straordinaria il Museo sarà aperto in orario continuato dalle ore 19.30 alle ore 23.30 (ultimo ingresso alle ore 22.30).

Apertura al pubblico del Passetto di Borgo

Apre al pubblico Passetto di BorgoIl suggestivo passaggio fortificato tra Vaticano e Castel Sant’Angelo torna fruibile con un programma permanente di visite guidate speciali Oggi, alla presenza del Direttore Generale Musei, Massimo Osanna, e della Soprintendente Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, Daniela Porro, è stata inaugurata la riapertura al pubblico del Passetto di Borgo a Castel Sant’Angelo. Alla vigilia dell’apertura della Porta Santa per l’inizio del Giubileo, dunque, questo suggestivo passaggio fortificato, concepito per collegare il Vaticano a Castel Sant’Angelo, viene restituito ai cittadini romani e ai visitatori italiani e internazionali grazie a un calendario permanente di visite guidate speciali, anche serali, che continuerà a essere ampliato. La riapertura del Passetto è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Speciale di Roma, che ha curato i lavori di messa in sicurezza, conservazione e restauro, e la Direzione Generale Musei / Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei Nazionali della città di Roma, responsabile del progetto di valorizzazione e della nuova narrazione museologica. Le visite guidate, realizzate in collaborazione con Coopculture e acquistabili sull’app e la piattaforma Musei Italiani, permettono di percorrere l’intero tratto del Passetto, dalla Torre del Mascherino su Piazza della Città Leonina, fino al Bastione San Marco a Castel Sant’Angelo. Il percorso alterna due livelli: il livello superiore, scoperto, offre una passeggiata panoramica con viste spettacolari sulla città; il livello inferiore, coperto, rappresenta invece il corridoio “segreto” che consentiva ai Pontefici di spostarsi in sicurezza dagli appartamenti papali al castello fortificato. All’arrivo al Bastione San Marco, i visitatori sono accolti in un ambiente allestito per l’occasione con opere e oggetti che raccontano le vicende storiche legate al Passetto e a Castel Sant’Angelo. Una installazione multimediale, realizzata in collaborazione con Studio Azzurro, offre ulteriori spunti per un’esperienza immersiva. Un virtual tour, infine, disponibile sul sito web di Castel Sant’Angelo, consente di poter fruire del Passetto da qualsiasi luogo e distanza. “Sono particolarmente lieto – dichiara Massimo Osanna, Direttore generale Musei – di celebrare la riapertura al pubblico del Passetto di Borgo, dopo anni di chiusura. Questo passaggio fortificato non è soltanto un elemento architettonico di rara suggestione, ma rappresenta un capitolo fondamentale della storia di Roma, capace di raccontare momenti cruciali della città e della sua dimensione universale. Oggi viene restituito ai cittadini e ai visitatori un luogo che invita alla scoperta e alla conoscenza, proponendo un dialogo tra storia, cultura e paesaggio urbano. Le nuove modalità di fruizione, con percorsi guidati diurni e serali, l’allestimento del Bastione San Marco e soluzioni accessibili, confermano l’impegno verso un patrimonio culturale che possa essere sempre più esperienza condivisa, capace di connettere passato e presente in una narrazione viva”. “Il grande intervento del Passetto di Borgo – commenta Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma – in collaborazione con la Direzione generale Musei e il Segretariato Regionale del Lazio, non poteva non concludersi che con il restauro realizzato dalla Soprintendenza con i fondi del Giubileo di Porta Angelica, in epoca medioevale parte integrante delle Mura Leonine e oggi ingresso privilegiato a Piazza San Pietro e alla Basilica Vaticana. Ma è con soddisfazione che sottolineo come questi interventi abbiano reso Passetto più accessibile, anche alle persone con difficoltà di deambulazione, grazie a due nuovi ascensori e alla riconfigurazione di alcune pendenze del percorso. Un grande traguardo che offriamo ai visitatori romani e di tutto il modo per il Giubileo”. Questa riapertura del Passetto rappresenta un punto di partenza verso una fruizione sempre più ampia e inclusiva di un monumento tanto significativo e affascinante quanto, per sua natura originaria, concepito per essere impervio, segreto e inaccessibile. Un percorso che oggi si apre al pubblico con l’obiettivo di trasformare quella che era una fortificazione difensiva e una via di fuga in un luogo di scoperta e partecipazione. Grazie al nuovo elevatore installato presso la Torre del Mascherino, a partire da gennaio saranno attivate visite accessibili, pensate per garantire questa esperienza anche ai visitatori con difficoltà motorie. Dalla primavera, inoltre, saranno disponibili pacchetti e attività dedicate alle scuole, con percorsi didattici pensati per avvicinare i più giovani alla storia e al valore di questo luogo. Durante la prossima estate, grazie ai progetti di valorizzazione promossi dal Ministero della Cultura, sarà anche avviato un programma di aperture speciali che permetterà l’accesso e la visita autonoma, offrendo un affaccio privilegiato sulla città eterna. Infine, finanziamenti pari a 2,5 milioni di euro, provenienti dalla programmazione straordinaria Lavori Pubblici, permetteranno all’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei Nazionali della città di Roma, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma e la Direzione generale Musei, di proseguire, nel prossimo triennio, con ulteriori interventi mirati alla valorizzazione e tutela del Passetto, consolidando così, sempre di più, questo ampio progetto di fruizione, accessibilità e condivisione del patrimonio culturale. IL PASSETTO DI BORGO: TRA STORIA E MEMORIA Il Passetto di Borgo, progettato per collegare il Vaticano con Castel Sant’Angelo, vanta una storia ricca e stratificata. Le prime fortificazioni dell’area risalgono all’impero del re ostrogoto Totila nel VI secolo d.C. Successivamente, papa Leone IV, nel IX secolo, ampliò le difese costruendo una cinta muraria a protezione del Vaticano e della Basilica di San Pietro, per contrastare i ripetuti attacchi dei Saraceni. Nel 1277, sotto papa Niccolò III Orsini, fu realizzato il collegamento tra il Passetto e Castel Sant’Angelo, con l’intento di garantire un passaggio sicuro per i Pontefici. Successivi interventi, come quello di Alessandro VI Borgia (1492-1503), aggiunsero un passaggio coperto, conferendo al Passetto l’aspetto che conosciamo oggi. La funzione difensiva e strategica del Passetto divenne celebre durante il Sacco di Roma del 1527, quando papa Clemente VII riuscì a sfuggire alle milizie imperiali di Carlo V utilizzandolo come via di fuga verso Castel Sant’Angelo. Questa via sicura permise al Pontefice di mettersi al riparo e, successivamente, di progettare la sua fuga verso Orvieto. Nel 1565, sotto il pontificato di Pio IV Medici, furono realizzate ulteriori modifiche urbanistiche con la costruzione delle mura di Borgo Pio, Vittorio e Angelico, segnando il passaggio del Passetto da struttura difensiva

Apertura al pubblico dell’appartamento del Castellano

È stata inaugurata ieri la nuova apertura al pubblico dell’appartamento del Castellano che farà parte da oggi del percorso di visita di Castel Sant’Angelo. Sono intervenuti il dott. Luca Mercuri, Dirigente delegato dell’istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma, il prof. Massimo Osanna, Direttore Generale Musei MiC e l’on. Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione (Cultura, Scienze e Istruzione) alla Camera dei Deputati. L’appartamento, sino a poco tempo fa adibito a uffici e non accessibile al pubblico, era in origine riservato al Castellano, ossia la massima autorità residente in Castel Sant’Angelo e “militare di carriera”, responsabile del suo funzionamento. Come ricorda la targa che campeggia sulla porta d’ingresso, l’alloggio fu voluto da Zenobio Savelli Palombara (1673-1752), già ufficiale dell’esercito pontificio, dopo che nel 1730 papa Clemente XII Corsini lo nominò vicecastellano. L’appartamento, costruito per la maggior parte tra il 1730 e il 1731, è costituito da tre stanze distinte anticamente, a seconda della posizione, come “verso Ripetta”, “centrale” e “verso San Pietro”. Le tre sale dell’appartamento recano sulle volte ornamenti a grottesche, omaggio ai lavori cinquecenteschi della scuola di Perino del Vaga (1501-47) presenti in Castello. Sulle pareti, invece, spiccano scene con putti intenti in attività perlopiù giocose, caratterizzate dalla tipica grazia rococò. Le volte delle due sale laterali sono decorate con i simboli della casa Palombara, ovvero del casato Savelli, mentre sulla volta della stanza centrale, di dimensioni maggiori, sono gli stemmi di papa Benedetto XIV Lambertini (1740-1758), sotto al cui pontificato il Castellano Zenobio Savelli prestò servizio. L’autore di questi affreschi era rimasto fino a poco tempo fa sconosciuto. Gli studi condotti nell’ambito dei lavori di allestimento e apertura dell’appartamento hanno consentito di restituire i dipinti murali alla mano illustre di Pier Leone Ghezzi (1674-1755), intervenuto nei primi sei mesi del 1731, e a quella di Daniele De Vitten, maestro indoratore e collaboratore dello stesso Ghezzi tra il 1731 e il 1739. La vicinanza di Pier Leone Ghezzi, pittore ufficiale di Castel Sant’Angelo e celeberrimo vignettista, a Zenobio Savelli è del resto confermata da alcune caricature del Castellano eseguite dall’artista. Nel 1750 il padrone di casa Zenobio Savelli pubblicò un libretto intitolato De spari diversi d’artiglieria…, che costituisce un elenco dei fuochi da effettuare a Castel Sant’Angelo in occasione di ogni ricorrenza dell’anno, come la tradizione della Girandola. Il Castellano giocava infatti un ruolo attivo nella preparazione dei fuochi d’artificio insieme ai Bombardieri, corpo di artiglieri deputato all’arte militare e in particolare al maneggiamento delle bombarde. Per questa ragione i tre ambienti ospitano da oggi un’esposizione permanente sulla Girandola e la tradizione pirotecnica di Castel Sant’Angelo, narrata attraverso opere e oggetti della collezione del Castello per la maggior parte provenienti dai depositi sottoposti ad accurati interventi di restauro e conservazione. Prima del loro trasferimento nell’appartamento, le opere sono state recentemente esposte in occasione della mostra La ‘maraviglia’ del tempo. La Girandola e l’arte pirotecnica a Castel Sant’Angelo, aperta dal 27 giugno al 29 settembre 2024. Nella sala centrale dell’appartamento del Castellano sono quindi esposti gli oggetti d’artiglieria che hanno reso possibile l’attuazione degli spettacoli pirotecnici. Ogni Girandola, dalla fine del XV secolo, è infatti una festa dalla struttura mobile, che ha cambiato aspetto man mano che le invenzioni degli artificieri, il miglioramento delle tecniche, la composizione materiale delle polveri hanno consentito di creare spettacoli sempre più articolati e suggestivi. Le due stanze laterali illustrano invece la veste ludica e spettacolare di Castel Sant’Angelo, colta con tanta vivezza nelle grandi tele e nelle incisioni qui esposte. Nella cosiddetta “stanza verso Ripetta”, il dipinto attribuito a Guilliam van Nieulandt II (prima metà del Seicento) è appositamente esposto di fronte alle due incisioni di Giovanni Ambrogio Brambilla e di Nicolas Van Aelst, della seconda metà del Cinquecento, accomunate dalla medesima e fortunatissima inquadratura frontale del Castello e della Girandola. Mentre quadri come quelli di Giuseppe Fidanza e di Franz Theodor Aerni, incentrati su originali punti di vista e sul tentativo di catturare la mobilità delle luci e dei riflessi, testimoniano, ancora nel Settecento e nell’Ottocento, la continua seduzione suscitata da questa veduta. La stanza “verso san Pietro”, dalla quale si scopre la bellissima vista sulla cupola della Basilica, ospita invece una selezione di stampe che attestano la complessa progettazione delle macchine pirotecniche, rivelando le varie suggestioni stilistiche che hanno guidato gli architetti nella realizzazione (dai puntuali riferimenti storici messi in scena da Virginio Vespignani nell’apparato effimero del 1869 riproducente il Mausoleo di Augusto alla pagoda cinese inventata da Gioacchino Ersoch per la Girandola del 1879). Il prof. Osanna, Direttore Generale Musei Mic dichiara: “Con l’apertura al pubblico dell’appartamento del Castellano, il percorso di visita di Castel Sant’Angelo si arricchisce di una tappa di straordinario valore, con sale di grande pregio che da un lato svelano un capitolo poco conosciuto della storia del Monumento, e dall’altro valorizzano il patrimonio conservato nei depositi, rendendo permanentemente accessibili al pubblico opere d’arte e oggetti di grande fascino, legati alla storica tradizione pirotecnica della Girandola. Castel Sant’Angelo raggiunge così un nuovo traguardo nel suo programma di ampliamento degli spazi visitabili, riallestimenti e nuove proposte espositive, rafforzando il legame tra il Monumento e i suoi visitatori”. L’on. Federico Mollicone, Presidente della VII Commissione (Cultura, Scienze e Istruzione) alla Camera dei Deputati evidenzia come “Con questa anteprima si arricchisce l’enorme patrimonio che Castel Sant’Angelo rappresenta e contiene. Da sempre lavoriamo per riscoprire spazi chiusi – presenti in tutti i siti culturali della Nazione – e restituirli ai visitatori per rendere la nostra ben ampia offerta culturale ancora più completa. In questo caso specifico, poi, l’apertura dell’Appartamento del Castellano è strettamente collegata alla Girandola, patrimonio culturale immateriale che da secoli esalta il castello. Se la mostra istituzionale “la maraviglia del tempo e l’arte pirotecnica” rappresentava un passo importante nel riconoscimento culturale di questa manifestazione di rievocazione, l’occasione di oggi ne sancisce definitivamente il contributo strutturale nella storia di Castel Sant’Angelo e della città di Roma.” L’Appartamento del Castellano è parte del percorso di visita di Castel Sant’Angelo ed è visitabile da martedì