Al Museo Andersen l’8 marzo inaugura la mostra “Sabina Alessi. I sette vizi capitali”

In occasione della Giornata Internazionale della donna il Museo Hendrik Christian Andersen, diretto da Maria Giuseppina di Monte e afferente alla Direzione Musei Statali della città di Roma, diretta da Mariastella Margozzi, presenta al pubblico la mostra di Sabina Alessi e del suo gruppo di lavoro, costituito dagli studenti del corso di decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma. La mostra nasce dall’accordo, sottoscritto fra il Museo Hendrik C. Andersen e l’Accademia di Belle Arti di Roma, finalizzato alla cooperazione e allo scambio all’insegna della valorizzazione del Museo, dei giovani artisti e della loro docente, Sabina Alessi, italo belga che vive e lavora a Roma. Il progetto scaturisce dalla frequentazione del Museo da parte degli studenti dell’Accademia che hanno approfondito, durante le visite, i temi relativi al percorso artistico e umano che Hendrik Christian Andersen ci ha lasciato in eredità. La mostra si pone in contrappunto con gli ideali utopistici alla base del progetto del World Center of Communication attraverso il quale Andersen voleva “creare una nuova Bibbia, un qualcosa che aiuti quelli che verranno dopo di noi a sentire il loro spirito come una parte di quello di Dio. […] dimostrare come le differenze […] non facciano alcuna differenza”, come emerge dal Diario dattiloscritto della cognata Olivia Cushing. I sette vizi capitali rappresentati da sette opere, ciascuna ben connotata e distinta per forma, colore e materiale – dall’ovale in marmo per la superbia al triangolo in ceramica per l’invidia, solo per citarne alcuni – si pongono quindi in contrasto con i “bianchi sogni di un altro mondo” di Hendrik Christian Andersen che, sebbene non espressamente, ha perseguito un ideale d’arte e vita improntato alla glorificazione della virtù, come fanno bene comprendere alcuni evocativi passaggi del Diario di Olivia che ne esalta la dedizione e lo sforzo per il raggiungimento di uno scopo più alto e spirituale. Le idee di Hendrik Andersen erano condivise dall’amata cognata Olivia Cushing, sua guida spirituale, ispirata dalla lettura dei saggi di Ralph Aldo Emerson, uno dei più influenti esponenti del movimento trascendentalista americano del XIX secolo, che nei suoi primi scritti sottolineò l’importanza di una vita buona e giusta ispirata dal rispetto per gli altri e dal perseguimento di finalità etiche. Nel programma iconografico della città ideale di Hendrik Andersen, questi concetti si traducono nella ricerca dell’equilibrio delle forme e nell’armonioso dialogo fra le sculture che l’artista ha messo al centro del suo progetto urbanistico. L’arte e la bellezza per Hendrik Andersen diventano il mezzo per cambiare l’umanità. Chi varca la soglia del Museo si stupisce, si emoziona e, seguendo l’itinerario che si snoda dal pian terreno al primo piano, dove sono esposte le opere della collezione, giunge al secondo dove, attraverso la proposta espositiva, la lettura del passato si attualizza nell’interpretazione contemporanea. La valenza didattica del progetto costituisce un valore aggiunto in quanto gli studenti sono stati coinvolti in tutte le fasi progettuali, di realizzazione e cura degli apparati, allestimento e organizzazione. Nella giornata della donna la mostra vuole essere un omaggio a tutte le donne artiste alle quali il Museo Hendrik Andersen ha sempre dedicato particolare attenzione e interesse attraverso molteplici iniziative e anche quest’anno l’impegno prosegue attraverso la mostra di un’artista donna e delle studentesse dell’Accademia coinvolte nel progetto. Sabina Alessi è nata a Bruges nel 1968. Consegue il Baccalaureat alla Scuola Europea di Bruxelles. Nel 1992 si diploma all’Accademia di Belle arti di Roma. Nel 1990-91 tiene la sua prima mostra personale al Lavatoio Contumaciale di Roma, dove afferma la sua ricerca incentrata su dei quadri-struttura, in cui i segni sono determinati compositivamente dalla stessa forma struttura del telaio. Prosegue la sua ricerca formale con altri interventi inclusa la XII Quadriennale di Roma, nel 1996. L’attività degli anni ultimi l’ha vista impegnata in una mostra personale ad Empoli (FI) presso la gal-leria Filarete, e nella realizzazione di una scultura in Acciaio Corten,” Onda 2030” per il nuovo Ret-torato dell’Università di Tor Vergata a Roma e in ultimo nel 2021 nella partecipazione con una se-rie di opere al progetto dal titolo Tomaso Binga Locus; Transumanze creative, presso la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, e successivamente presso la Brigade Gallery in Danimarca. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove vive e lavora Scarica il COMUNICATO STAMPA
il 14 marzo al Museo Boncompagni “Corrispondenze e riflessi: paesaggio e arte contemporanea. Conversazione con Stefano Baldisseri”

Il 14 marzo si celebra la Giornata Nazionale del Paesaggio. Per l’occasione, l’artista Stefano Baldisseri affronterà al Museo Boncompagni Ludovisi il tema del paesaggio nelle sue varie declinazioni – paesaggio naturale, paesaggio urbano, paesaggio della memoria, paesaggio simbolico – a partire dall’estetica fino alla storia sociale dell’arte esponendo nove olii su tela realizzati tra il 1993 e il 2020. A partire dalle ore 17.00 l’artista accompagnerà il pubblico nella lettura dei dipinti in dialogo con alcune opere della collezione permanente del Museo. Le sue opere saranno esposte fino al 19 marzo. Stefano Baldisseri è laureato presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Impegnato in diverse discipline, sia artistiche, dalle arti visive, alla musica alla storia dell’arte, che scientifico-tecnologiche, persegue un punto di incontro di modelli concettuali e stilistici tra il mondo artistico e quello scientifico. Le sue opere saranno esposte fino al 19 marzo. Finissage 19 marzo ore 17.00.
Al Museo Boncompagni dall’8 marzo “La bellezza dell’intelligenza. Nuove acquisizioni e restauri”

Nel mese che celebra la Festa Internazionale della donna (8 marzo) e in cui ricorre la nascita di Palma Bucarelli (Roma, 16 marzo 1910 – 25 luglio 1998), il Museo Boncompagni Ludovisi presenta un nuovo percorso dedicato alla figura della nota storica e critica d’arte. La Bellezza dell’Intelligenza mette in mostra le più recenti acquisizioni museali consistenti in quattro esemplari unici di gioielli d’artista appartenuti a Palma Bucarelli e acquisiti dalla nipote Barbara Lazzarini per le collezioni del Museo Boncompagni Ludovisi: un pendente, una collana, un anello e un paio di occhiali con orecchino che recano la firma di grandi artisti del Novecento come Lorenzo Guerrini, Umberto Mastroianni e Gastone Novelli. Alcuni abiti del guardaroba di Palma Bucarelli donati al Museo nel 1996 e nel 2010 sono stati sottoposti a un accurato e attento restauro che ha permesso la pulitura e il consolidamento dei tessuti e degli elementi decorativi. Così in una nuova veste sono stati allestiti modelli da giorno, pomeriggio, cocktail, sera databili tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta del Novecento che recano le firme di note sartorie romane e napoletane oggi scomparse. Gli abiti e i gioielli indossati da Palma Bucarelli nelle diverse occasioni delineano la sua identità di donna carismatica e all’avanguardia e testimoniano lo stretto legame fra arte, moda e innovazione vissute sempre alla ribalta dell’interesse mediatico. Mercoledì 8 marzo alle ore 16.30 il pubblico potrà scoprire il nuovo percorso grazie a una visita guidata con il direttore del Museo Matilde Amaturo, la curatrice del restauro degli abiti Nicoletta Vicenzi e con la collaborazione di Elisa Ciafrei che illustrerà le tecniche dei gioielli (per prenotazioni 06 42824074 fino a esaurimento posti). Scarica il COMUNICATO STAMPA